Negli anni ’80 la nostra federazione di Karate (con i Maestri Bruno Scalamonti e Luigi Beghetto), ai suoi vertici, faceva riferimento al Maestro Soke Kubota Takayuki che:
Ha dedicato la sua vita per l’apprendimento, la creazione. l’insegnamento, l’applicazione di tecniche di autodifesa per militari, polizia e personale civile. Ha conseguito i gradi di cintura nera di karate, Judo, aikido e kendo.
Egli è anche l’inventore del Kubotan portachiavi di autodifesa che porta il suo nome”. (fonte Wikipedia)
Soke Kubota Takayuki è anche famoso per i suoi metodi “non ortodossi” di allenamento con dei makiwara irrobustiti con acciaio.
In questi 30 anni ho evoluto l’iron stone makiwara, adattandolo ad un punching-ball, e rendendolo adatto a “subire” svariate tecniche:
- La sbarra centrale è ora circondata da due serie di sbarre d’acciaio che la circondano completamente, quelle basse in origine erano un portabagagli per la capotte di un’automobile, essendo appiattite permettono di essere colpite agevolmente con le tibie o con le varie parti del piede (Haisoku, Teisoku, Sokuto, Sokutei, Kakato, Koshi).
- Nella parte superiore della barra portante, ho inserito una rotaia di ferro, applicata all’altezza di un plesso solare, la si può utilizzare per colpire con le mani, sia di taglio, sia a pugno chiuso, in varie posizioni: Tetsui, Shuto, Haito, Tensho ecc. o con le nocche, utilizzando la tecnica del Maestro di Wu Shu Pan Qingfu (che nella applicazione pratica e reale delle tecniche ha contribuito all’arresto di 23 importanti malviventi delle gang della triade cinese ed è stato istruttore per la polizia di Pechino e le forze speciali cinesi).
- La parte alta è la “pera” originale (restaurata dopo il logorio causatole da 23 anni di tecniche).
- Per rendere più efficace e completa la tecnica, ho aggiunto un bambù ricurvo che simula le braccia di un avversario.
- All’estremità si può aggiungere un altro bastone in bambù o un nunchaku.
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