Il Sole e la Luna sono i due luminari che dai tempi ancestrali hanno dato luce al cammino dell’essere umano sulla Terra.
Il sole, rischiarando il giorno, irraggiando di luce calda e feconda, è il simbolo del padre e del lato yang, attivo-maschile, della vita. La luna, illuminando di tenue luce l’ombra oscura della notte, riflettendo con diafana freddezza la luce solare quando l’astro diurno… è “spento” alla vista, è il simbolo della madre e del lato yin, passivo-femminile, della vita.
L’orbita del Sole e quella della Luna formano delle ellissi apparenti che si congiungono in due punti: i punti in cui l’orbita lunare interseca l’eclittica (orbita del Sole) sono chiamati Nodi Lunari.
Quando Luna e Sole si trovano su un Nodo e sono esattamente alla stessa altezza rispetto all’orizzonte, vi è un’eclissi. In Luna Nuova, cioè quando la Luna si trova tra il Sole e la Terra, vi è l’eclissi solare; in Luna Piena, cioè quando la Terra si trova tra il Sole e la Luna, vi è l’eclissi lunare. In astrologia il novilunio si ha quando Sole e Luna sono congiunti; il plenilunio invece si ha quando Sole e Luna sono opposti,
L’Astrologia psicofisica studia il carattere simbolico che si genera nei punti “nodali”. Quando sole-padre e luna-madre si congiungono vi è un rapporto di fecondità (che nel caso dell’eclissi è molto più intenso) in cui yin e yang si fondono, tornando all’unità. Perciò, dato che questo universo è dualistico, se si uniscono gli opposti, si “apre metaforicamente” una porta sull’altro universo e il nodo rappresenta quindi uno “stargate” karmico.
Il Nodo Sud è paragonato a quelle qualità innate che la persona possiede ancestralmente (per genetica, etnia, karma di esistenze precedenti); il nodo Nord è invece rappresentativo delle qualità che sarebbe meglio sviluppare in questa esistenza per poter raggiungere gli obiettivi (Costellazione in cui si trova il Sole natale).
La posizione del Sole nel Tema Natale fornisce l’imprinting dell’obiettivo di vita (obiettivo: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro ecc. da raggiungersi con una modalità da prima casa, seconda casa, terza casa ecc.), mentre la posizione dei nodi suggerisce cosa potenziare e cosa lasciare andare per raggiungere l’obiettivo.
Inizialmente, con facilità, afferra il cibo con le mani, e ciò lo soddisfa, poi si accorge che gli altri usano le posate, quindi, per essere come loro, desidera imitarli. Prova a usare la forchetta o il cucchiaio, li impugna senza problemi, ma, con delusione, tentando di portare il cibo alla bocca, lo perde e ciò gli provoca stress. Perché il bambino non riesce a usare correttamente le posate? Perché il suo patrimonio genetico e culturale gli permette senza doverlo apprendere di chiudere a pugno la mano per afferrare gli oggetti: negli animali preistorici i neonati, afferrando da subito i peli della madre, potevano sopravvivere, perciò la natura “insegna” ai neonati a prendere, senza averlo imparato da qualcun altro.
Saper fare qualcosa in modo innato è rappresentato dal Nodo Sud. Viceversa, ruotare il polso per arrotolare la pastasciutta sulla forchetta o per caricare la minestra nel cucchiaio, è un movimento che si deve apprendere ex novo. Questo meccanismo rotatorio, da impararsi e affinarsi con l’esperienza e l’allenamento, è paragonabile al Nodo Nord.
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