Ed ecco in anteprima la nostra galleria fotografica del misterioso Crop Circle comparso a Robella d’Asti, località Cavallo Grigio, davanti al Mulino Dal Col.
Siamo entrati dentro al cerchio nel grano, gli steli sono piegati disordinatamente, seguono delle linee abbastanza continue ma di frequente vi sono deviazioni e ondeggiamenti. Non ho visto alcuno stelo o spiga che presentino segni di “cottura”, non ho individuato alcun insetto morto sugli steli (ve ne sono invece parecchi che svolazzano vivacemente).
Ad ogni esame tattile e visivo, gli steli si presentano schiacciati alla base (alcuni sono rotti), piegati uno sull’altro e basta, quindi presumo che siano stati pressati meccanicamente.
All’interno dei cerchi, tra il grano schiacciato, si riscontrano alcune piante, ad esempio di convolvolo, verdi e indenni (perché, non essendo graminacee, hanno già potuto riprendersi dalla compressione).
Il disegno è d’effetto, è realizzato con cura e all’apparenza in certi punti è difficile che qualcuno sia passato nei punti più estremi senza lasciare tracce e, infatti, vi sono dei piccoli sentieri che connettono le figure centrali a quelle più marginali (il terreno è comunque già stato calpestato da decine di visitatori, quindi questo dato può essere confutato e letto in maniera differente, dato che qualcuno può essere passato nella zona limitrofa del disegno, dopo che quest’ultimo fu già eseguito).
Io nacqui nel giorno dedicato a San Tommaso, colui che secondo la tradizione per “credere” desiderò metterci “il dito”, e, proprio perché sostengo e vivo in una dimensione metafisica, apprezzo l’opera d’arte comparsa sulla collina astigiana, ma, da tanti dati, la ritengo di fattura umana: bella ma non “originale”.
Per quanto riguarda il “sentire l’energia” all’interno del cerchio nel grano, se da un lato mi sembra un po’ esagerata l’enfatica considerazione di un visitatore che “nel mezzo del crop circles si sentiva connesso al centro dell’universo” (anche perché, se l’universo è infinito, il centro è dappertutto…), come si evince dalle foto, devo sottolineare che la realizzazione geometrica è pregevole e quindi all’interno del disegno si sviluppa un’onda forma e chi è più sensibile e attento può trarne ispirazione.
Un’ultima considerazione, che per me è forse ben più significativa della lettura “aliena”: mentre scattavo una delle primissime fotografie, senza accorgermene, ho anche ripreso un “UFO”. Vedendo l’immagine tutto subito sono rimasto sbigottito, vedendovi impressa la sagoma di un disco volante; poi ho ingrandito lo zoom e ho potuto apprezzare la casualità con cui un bombo silvestre si è venuto a trovare con la sua traiettoria di volo proprio di fronte al mio obiettivo mentre scattavo l’istantanea: a volerlo fare apposta sarebbe stato impossibile. Nel Caos non esiste il Caso!!!
Esami scientifici dei cerchi nel grano
Leave a Comment