In auricoloterapia il padiglione auricolare rappresenta la proiezione dell’intero corpo umano.
Osservando l’orecchio, si può notare la similitudine della sua forma con quella di un feto, avente la testa puntata veso il basso, nel lobo auricolare, la schiena nel bordo, i visceri rivolti verso il condotto uditivo.
Agendo con l’agopuntura o con la cromopuntura nei punti dell’orecchio simbolicamente corrispondenti alla zona corporea in stato di malessere, secondo l’auricoloterapia si può agire a distanza sul disagio, aiutando il ripristino del benessere. Per meglio comprendere quali siano le basi della cromopuntura e per approfondire il discorso sui colori sedanti (ultraverdi) e su quelli attivanti (infraverdi) si faccia riferimento al libro: “Colori di Luce”.
Le punte per trasferire la luce colorata possono essere cristalli naturali (quarzo ialino, quarzo ametista ecc. sia monoterminati, sia biterminati naturali), oppure cristalli di vetro (i migliori sono in vetro di Murano). Utilizzando in contemporanea più filtri, si possono ottenere varie tonalità cromatiche.
Esiste un apposito strumento che, in base ad un differenziale di carica elettrica, è un rilevatore cercapunti per stabilire con chiarezza quale sia il punto di riflesso esatto in cui applicare la cromopuntura.
Lo studio dell’orecchio come riflesso del corpo è di origine remota, nell’Antico Egitto l’orecchio era il simbolo del “silenzio interiore” in cui si comprende l’incarnazione terrena (l’orecchio è il simbolo sacro al Dio demiurgo Ptah).
In oriente lo studio dell’orecchio è in sintonia con lo studio del karma generatosi nelle esistenze precedenti.
Da queste antiche culture olistiche si è generata la riflessologia funzionale.
Video con esempi applicativi:
Galleria fotografica:
Homo lux: studio e ricerca aldilà dei margini – prof. Sergio Sapetti
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