Dionisiaca fiera
Vesuviana potenza
procedi impettita
con schiena un po’ curva.
Nell’intrico tu sfili,
con il corpo sovrano,
da altera regina,
gelida aria di brina.
Mascherato è il viso
dallo sguardo nervoso,
smeraldo è il vestito
che contiene l’angoscia.
Come cane fedele
Pedissequo t’ossequia,
in tua ombra t’affianca,
lui trotta impaziente
tu procedi regale,
poi ti posi sul trono
nascosta agli sguardi
della misera plebe.
Volto d’ingenuo volgo
che in remoto passato
con gentile sorriso
d’impalpabile fiato
baciò lieto tuoi piedi,
or che è scarto rifiuto,
servo muto silente,
ubbidiente t’ignora,
con ottusa postura.
🐌
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