Relazioni morbose

La relazione viziosa si riconosce da queste modalità operative:

  • denigrazione e derisione per l’abilità altrui,
  • isolamento dai rapporti sociali,
  • accuse di tradimento mosse da gelosia,
  • sfruttamento della disponibilità altrui,
  • controllo su proprietà e risorse finanziarie,
  • falsa gentilezza e vittimismo volti a plagiare e quindi ottenere dei vantaggi,
  • aggressione fisica e verbale.

L’aspetto del parassita è come quello di una pianta che sugge la linfa vitale di un’altra, estinguendola. Chi guarda dall’esterno vede il convolvolo e l’edera verdi e gradevoli, ma le loro radici insidiose sono insinuate nel fusto della pianta parassitizzata che man mano si impoverisce, soffoca e si estingue, ancora verde all’aspetto, perché la sua vita ha nutrito le foglie rigogliose del parassita che l’ha uccisa.

Chi è il parassita nella relazione umana? Spesso è il partner, ancor più di frequente è il maschio che domina la femmina con plagio e aggressività. Ma non solo, i ruoli si invertono, anche se tale evento i “mass media” non lo prendono in considerazione con la stessa enfasi. Spesso è la donna a plagiare, picchiare, insultare, denigrare e isolare l’uomo. In più lo stesso accade con i genitori, in specie la madre gelosa e orgogliosa, ma viziosa, che costringe il figlio a seguirla sempre e ovunque, isolandolo da altre famiglie, per tenerselo con sé. Oppure il padre, che per brama di dominio, sottomette la figlia. Infine lo stesso plagio avviene nelle relazioni di lavoro, in quelle sportive, in quelle falsamente amicali. Tutto “verde che brilla” ma un verde acquisito dal sangue della vittima.

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