Le armi da taglio e da fuoco si possono utilizzare per passione, per sport o per training in alcune “arti marziali”.
Anche se in genere molte pratiche si svolgono con dei “facsimili” cioè dei simulacri inoffensivi, ci si deve sempre rapportare all’arma come se fosse vera e in piena efficienza, imparando a maneggiarla con cura e attenzione estrema.
A partire da questa educazione all’arte della “mano armata”, l’addestramento all’uso dell’arma è anche propedeutico all’armonia corporea.
Un minimo errore o distrazione, se l’arma fosse vera e nelle sue piene potenzialità, potrebbe essere letale per chi la usa o per persone innocenti. Quindi l’addestramento tende a mettere in condizione l’operatore per essere sempre centrato nell’esatta procedura, anche sotto stress, annullando i rischi.
I movimenti per apprendere l’uso corretto di un’arma sono svolti con scioltezza, ripetuti molte volte con lentezza, dosando la forza e applicandola al massimo solo laddove serve. Applicare la forza in modo rigido spegne la velocità e invalida il perfetto equilibrio del gesto. Alterare la mira di un millimetro, nel caso di un’arma da fuoco, cambia l’inclinazione della traiettoria che, su distanze medie e lunghe, genera errori significativi. Non applicare un gesto potente e veloce può inceppare una pistola, anziché renderla operativa; muovere inavvertitamente il polso o la punta delle dita, oppure tenere leggermente largo un gomito ecc. può spostare la traiettoria di un fendente o di un proiettile anche di alcuni centimetri.
Perciò la cura “maniacale” dei dettagli, la responsabilità di dover gestire con padronanza uno strumento potenzialmente mortale, la consapevolezza che quando si agisce vi è una situazione di non ritorno [“alea iacta est”], insieme allo stimolo congiunto di tante facoltà personali (coordinazione mente-corpo, coordinazione oculo-motoria, equilibrio, capacità di orientamento e di osservazione, gestione coordinata dei movimenti fini, congiunti ai macro-spostamenti ecc.) costituiscono un ottimo strumento per potenziare le abilità di chiunque e anche per “riabilitare” da disabilità sia fisiche che psichiche.
La “Via della Mano Armata” è una pratica che consente un percorso di crescita e di sviluppo in sintonia con la natura umana, derivata dai nostri predecessori che furono ancestrali predatori, ma oggi sviluppatasi con una coscienza che sublima l’uso dello strumento offensivo, ammaestrandolo per fini civili.
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