Ognuno di noi cerca il “cibo che più ci assomiglia” e si nutre con il simbolo di ciò che pensa.
Stimolati dai bisogni inconsci e vedendoli proiettati nel cibo, cerchiamo di compensare l’ansia, soddisfacendo il corpo con il nutrimento di un cibo attraente, fisico o mentale, che, entrando in noi, ci dia un momento di quiete interiore.
La cultura è il “nutrimento per la mente”, perciò studiare con passione, ragionare, meditare, imparare e aggiornarsi è un altro ottimo nutrimento.
Siamo esseri intelligenti e senzienti, l’intelligenza e la capacità di discernimento ci portano ad assumere nella nostra esistenza quelle essenze che fan parte della nostra peculiarità: nell’essere virtuoso entreranno “cibi” virtuosi e si creeranno corpi virtuosi, nell’essere vizioso domineranno “cibi” ricchi del potere che inibisce l’agire attivo del libero arbitrio.
Noi ci “nutriamo di quello che siamo” e ciò che ci nutre ci fa “divenire come se stesso”.
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