In Grafologia Moderna ogni segno grafico ha tanto maggior valore simbolico, quanto più è eseguito spontaneamente.
La cancellatura è un momento della scrittura in cui la persona esprime il suo rapporto con l’errore e la correzione.
C’è chi tira una riga sopra la parola sbagliata, altri scarabocchiano le lettere, facendo dei ghirigori (curvi o rettilinei, sinistrorsi o destrorsi, dall’alto al basso o viceversa ecc.), altri ancora oscurano con forte pressione l’errore, in modo che sia indistinguibile cosa ebbero scritto.
Nella cancellatura si notano stress, rabbia, delusione, raccapriccio, disappunto, vergogna, senso di colpa, ma anche determinazione, volontà, coerenza, pragmaticità.
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Nella cancellatura occorre esaminare il tratto grafico secondo i principi generali della scrittura: direzione dei segni, pressione, velocità, comprensibilità, ripasso, direzione, macchie di inchiostrazione ecc. A queste si aggiunge il grado di visibilità residuo della parola cancellata.
Occorre quindi valutare la cancellatura caso per caso, elaborando i dati tratti dal protocollo standard.
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