L’ultimo sguardo dell’antico stambecco

l'ultimo sguardo dell'antico stambeccoLa primavera è fredda, al tiepido sole del pomeriggio, quaranta stambecchi si scaldano nei pressi di un solitario sentiero, costeggiato dal dirupo.

A sera, in gruppo, pian piano, scendono verso il fondovalle.

Il più vecchio, con il pelo rado e bianco, lo sguardo spento, si inerpica zoppicando, ma, giunto sul sentiero, ripiomba al suolo, perché è troppo stanco per proseguire.

Noi arriviamo con cammino pesante, per farci sentire, ma lui, nel mezzo del passaggio, non si desta.

stamb2Ed ecco che arrivano i giovani suoi aiutanti. In tre compaiono al nostro fianco, osservano la scena timorosi, il loro antico progenitore è lì sdraiato a terra, all’ultimo sole, noi ci avviciniamo passo dopo passo.

Faccio capire che è nostra intenzione passare senza disturbare. Il più grande dei giovani, osserva ora me ora il vecchio stambecco e poi lancia il fischio acuto di avvertimento.

Il vecchio si desta, si scuote, cerca di alzarsi, poi ci rinuncia. Il giovane fischia di nuovo, il vecchio volge lento lo sguardo verso di noi, ci vede e con movimenti sofferenti si alza. Mentre cerca di incamminarsi, noi lo incoraggiamo, tranquillizzando i giovani sulle nostre intenzioni. Lui, come in gioventù, cammina con gli zoccoli sul ciglio del precipizio, ma il suo passo è lento e titubante. I giovani lo assistono, standoci vicino e fischiandogli ogni tanto. Quando vedono che noi rispettiamo la sua velocità, rallentano e ci si accodano.

stamb1Lui ogni qualche passo, ansima e si ferma, ci volge lo sguardo, con gli occhi esprime la sofferenza di chi vorrebbe non essere di intralcio, ma non ce la fa, ci chiede perdono per la sua lentezza. Noi attendiamo, pazienti, per oltre cento metri. Poi il precipizio digrada, e lui, scivolando sulle zampe posteriori che più non lo reggono, si sposta sul prato per non ostruirci più il cammino.

Quando ormai la nostra schiena è oltre il suo dorso, ci voltiamo e ci guardiamo negli occhi: non ci rivedremo più, è la sua ultima primavera, in basso i giovani saltano sulle rocce, lottano, corrono spensierati, ma tre di loro sono sempre con lui, non lo lasciano mai solo, pur tenendosi a distanza.

Osservo il suo sguardo, è lo specchio di una vita in cui si stanno spegnendo forza e vigore, ma che riflette una volontà splendida.

Uno sguardo di reciproco rispetto, uno sguardo umano, per entrambi.

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