Se il gesto spontaneo verso un oggetto attraente è bloccato, pregiudicato da un pensiero opposto che considera quel gesto sbagliato, il desiderio è insoddisfatto, il corpo si irrigidisce, si contrae e il respiro non è più armonioso.
Ma nella vita quotidiana, se non si prova un forte dolore fisico, difficilmente ci si accorge di questo meccanismo inconscio perché non ci si sofferma sull’emozione che è rimasta paralizzata da un pensiero contrario al vero desiderio interiore; pian piano il corpo assume una postura particolare, curvandosi, irrigidendosi, storcendosi e quindi impedendo il normale fluire delle funzioni metaboliche vitali.
Il corpo testimonia le sofferenze emotive. Se si impara a contattare ed ascoltare il corpo, percependone e comprendendone le sensazioni, “leggendone” la memoria esperienziale, accettandone la storia personale, anziché obbligarlo ad agire solo secondo degli ordini dettati dal pensiero logico-razionale, si può migliorare la qualità della propria vita, sviluppando l’intelligenza emotiva e armonizzando il “libro scritto dall’anima”.
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