Alcuni semplici esercizi permettono di comprendere che la scrittura è la concretizzazione grafica del pensiero e quindi il processo, come i frutti di un albero, si radica nella mente e si estrinseca nell’inchiostro.
Qui di seguito si illustra una pratica ideata per comprendere direttamente questo concetto:
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Scrivere la propria firma, ripetendola più volte, cercando di percepire la propria postura, le tensioni muscolari, il ritmo respiratorio e le sensazioni provate.
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Scrivere nuovamente la propria firma, ma eseguendo il tracciato ad occhi chiusi. Provare più volte la pratica, percependo come ci si sente e confrontandosi con l’esperienza precedente, ad occhi aperti.
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Scrivere la propria firma, utilizzando l’altra mano (i destri useranno la sinistra, i mancini la destra). Prestare attenzione alla difficoltà di trovare la modalità idonea ad eseguire i tracciati grafici, dato che si sta utilizzando l’emisfero cerebrale opposto a quello abituale.
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Scrivere la firma, utilizzando zone corporee diverse dalle mani, ad esempio si può simulare di scrivere la firma, muovendo il naso, oppure un piede. Accorgersi che il movimento a grandi linee è simile a quello che si farebbe con la mano corrispondente (infatti vi sono artisti disabili che dipingono in modo eccellente, tenendo il pennello con la bocca o con le dita dei piedi o con una antenna posizionata su un apposito caschetto).
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Scrivere il nome delle persone che si amano e a cui si vuole più bene, prestando il massimo di attenzione all’atteggiamento che si assume e alle sensazioni che si provano.
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Scrivere il nome di persone e avvenimenti spiacevoli, verso cui abbiamo gravi difficoltà personali, notando come il corpo, rispetto a prima, si atteggia in maniera diversa.
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Prestare attenzione a come ci si atteggia e a che sensazioni si provano, scrivendo spontaneamente in vari momenti della giornata: appena alzati, dopo aver salito le scale, dopo aver provato delle intense emozioni, mentre si è da soli oppure mentre qualcuno ci osserva da vicino e così via.
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Per imparare a percepire in modo oggettivo, è molto importante osservare senza giudicare.
In tutti i casi la grafia sarà caratterizzata dai pensieri e dalle emozioni provate dal soggetto scrivente, perché la loro manifestazione, agendo sui sensi, ha modificato, anche se in maniera sottile, l’atteggiamento corporeo: “Ogni senso ha la sua memoria” (Cavallo 2014) e così si lega ai pensieri.
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