Olistica: il paradigma olistico è che un sistema non può essere conosciuto solo come la somma delle singole parti che lo compongono, bensì considerando che le interrelazioni tra gli elementi formano un prodotto di dimensioni e qualità più vaste.
Una sofferenza fisica, è vissuta dall’individuo in maniera differente a seconda del contesto, del carattere e dello stato d’animo della persona; una disabilità limita l’operatività, può essere fonte di esclusione e di scarsa autostima. La sofferenza è dolorosa, ma può stimolare la ricerca di soluzioni nuove, la volontà di accettazione e l’aiuto reciproco.
Se la disabilità è trattata a se stante, cercando di uniformare, senza considerare le vere peculiarità e diversità, si rischia di fornire un palliativo che non agisce sulle cause emotive del dolore (paura, rabbia, delusione, ansia, vergogna ecc.). Nell’intimità, osservandosi, le persone vuotano i pensieri, condividono i sentimenti, si sostengono, sedando il disagio, rispecchiano le reciproche coscienze negli sguardi.
Invece, una protesi, un farmaco, un sussidio sono fattori importanti e spesso indispensabili, ma non sostituiscono l’emozione di pace e serenità che deriva da un abbraccio sincero, da uno sguardo di stima, da un gesto d’amore.
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