In poche righe, la scrittrice Isabel Allende racconta con essenziale chiarezza cosa fa un Guaritore Olistico:
– “La peculiare capacità di curare con la sua sola presenza e di farsi carico dei malesseri altrui si era manifestata nell’infanzia e aveva dovuto sopportarla come una croce finché non aveva potuto trovarle un uso pratico.
Il suo modo di “somatizzare” era capriccioso, si manifestava in diverse forme, a volte aveva luogo e altre no, e in tal caso ricorreva all’intuito, che non mancava mai quando si trattava della salute altrui.
Le bastavano una o due sedute per determinare se il paziente migliorava e cin caso contrario lo mandava da qualche collega specializzato in agopuntura, omeopatia, erbe, visualizzazione, riflessologia, ipnosi, musica o danzaterapia, alimentazione naturale, yoga o qualche altra disciplina.
In rarissime occasioni aveva indirizzato qualcuno da un medico, perché chi arrivava da lei aveva già tentato quasi tutte le terapie della medicina tradizionale.
Iniziava con l’ascoltare la storia del nuovo paziente, dandogli così l’opportunità di sfogarsi, e a volte ciò bastava: un orecchio attento può operare prodigi.
Subito dopo imponeva le mani, perché era convinta che la gente avesse bisogno di essere toccata; aveva curato malati di solitudine, di pena o di rimorso con semplici massaggi.
Se la malattia non è mortale, diceva, si guarisce quasi sempre da soli.
Il suo ruolo consisteva nel dare tempo al corpo e favorire il processo; le sue cure non erano per persone impazienti. Alleviava i sintomi, negoziava con il dolore, cercava di eliminare l’energia negativa e di fortificare il paziente.”
Brano tratto da: Isabel Allende – Il gioco di Ripper – Giangiacomo Feltrinelli Editore.
Osserva la persona che ti è di fronte, vuota il pensiero e lascia agire l’emozione, così la realtà della sua sofferenza diventa presente nel tuo intimo e tu, da esterno, puoi far specchiare la sua anima nel tuo sguardo, facendola riflettere sulla causa del dolore e agire la soluzione per sedarlo.
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