La nostra mente impara per immedesimazione e per ripetizione.
Se vediamo un’altra persona eseguire una tecnica, ci immedesimiamo nel suo gesto, lo ripetiamo, immaginandolo nella mente, poi cerchiamo di riprodurlo con il corpo.
Di qui l’importanza che l’insegnante, l’istruttore, ma, ancora prima, il genitore, forniscano degli esempi chiari e precisi su come comportarsi e muoversi.
Se ripetiamo un gesto lentamente e con precisione per tante volte, meglio la mente lo “radica” nell’inconscio, in modo che all’occorrenza possa essere ripetuto automaticamente.
Ogni gesto è legato ad una funzione, perciò, imparando il gesto, si perfeziona il rapporto con la funzione.
Ad esempio: “Sono contento di incontrare una persona con cui ho un appuntamento importante?” Il mio passo sarà fluido e scorrevole perché la mia volontà mi stimola a muovermi verso l’obiettivo. Viceversa, se quella persona o quell’ambiente verso cui sono diretto mi è fonte di ansia o timore, il mio movimento risentirà di questo stress, fino a farmi star male.
Perciò, se ci accorgiamo di essere nervosi o stressati, eseguiamo con lentezza dei gesti flessuosi e armoniosi, in modo che si sciolgano le tensioni e la mente, così rilassata, riprenda il controllo responsabile del corpo e della situazione.
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