Ogni volta che abbiamo un’aspettativa e ci rendiamo conto di non poterla realizzare, i muscoli si irrigidiscono, i gesti divengono disarmonici, il respiro e il ritmo circolatorio non scorrono con fluidità.
L’inconscio ci informa del disagio, modificando la postura, incespicando il cammino, il gesto manuale o le parole, ma spesso le orecchie sono sorde a queste avvisaglie.
Non appena la parte corporea che più ci rappresenta l’occulta sofferenza della mente è sottoposta ad uno sforzo eccessivo, come un elastico troppo teso, si rompe.
Questo è un meccanismo semplice, di facile comprensione e lettura: mantenendo l’attenzione alle reazioni del nostro corpo quando è inserito in un certo contesto emotivo, possiamo capire quali ambienti ci sono nocivi, in modo da adottare delle adeguate strategie che ci permettano di accettare la realtà, integrandoci con armonia secondo la nostra personalità.
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